Quest’anno i servizi di Capriolo e Rovato hanno realizzato la formazione carismatica per gli educatori avvalendosi del loro contributo, col presupposto che chi vive quotidianamente l’esperienza educativa del “prendersi cura” può comunicarla agli altri con maggiore chiarezza e autenticità
Per i contenuti di questo percorso di formazione è stato utilizzato il testo Elementi di pedagogia del Palazzolo, il ‘libretto rosso’ di recente edizione, stilato con il contributo degli educatori che operano nelle comunità della Congregazione per minori e donne, presenti sul territorio italiano.
Il libretto è composto da 6 capitoli che vanno dal concetto di persona secondo il Palazzolo, allo spirito di famiglia, dal pensiero su la festa e il gioco, al tema del conoscere per nome, fino al tenerli come figli, per concludere con il tema della semplicità e concretezza; tutte tematiche caratteristiche dello stile di don Luigi.Potendo contare sulla partecipazione appassionata e creativa dei 18 educatori che operano nelle comunità di Capriolo e Rovato, abbiamo costituito 6 gruppi di lavoro, ciascuno composto da 3 educatori, ognuno dei quali appartenente a un’équipe di lavoro diversa. A ognuno dei gruppi è stato affidato un capitolo del libro, con la richiesta di leggerlo, ampliarne il contenuto e approfondirne la conoscenza, con uno sguardo sia professionale che carismatico; l’obiettivo era che ogni gruppo preparasse un incontro di formazione sul tema assegnato, da presentare poi a tutti i colleghi, in una riunione congiunta di tutte le équipe. L’esperienza, molto bella e dal risultato sorprendente, si è attuata tra gennaio e giugno, in 6 incontri di formazione, uno per ogni mese. Da ogni gruppo sono state proposte ogni volta modalità diverse, creative e stimolanti, per appassionare i colleghi alla tematica proposta. Quando ad esempio si è parlato di “conoscere per nome”, siamo stati invitati a scrivere su di un biglietto, con applicati alcuni semi, il nome di un educatore che è stato significativo nel nostro percorso di crescita, lo abbiamo quindi trapiantato in un vaso con i biglietti dei colleghi d’équipe, nella certezza che il bene ricevuto porta sempre un frutto che viene donato anche a qualcun altro. Quando abbiamo affrontato il capitolo “li tengo come figli” siamo stati sollecitati a pensare al tipo di relazione che abbiamo con i nostri ospiti e a guardarci in uno specchio per rispondere alla domanda “Che tipo di educatore sono io, nei confronti delle persone di cui mi prendo cura?”. Ancora, quando abbiamo parlato di “spirito di famiglia”, di cura delle relazioni e dell’ambiente, ognuno di noi si è impegnato per un gesto concreto che renda più familiare e ‘caldo’ il luogo di lavoro, affinché possa essere un po’ più ‘casa’ per chi lo abita.
Tutti sappiamo, in teoria, che quando si affida ad una persona un compito stimolante i risultati sono in genere positivi; questa volta devo ammettere che l’esito ha superato di gran lunga la teoria. Constatare l’impegno e la passione messa in campo da ogni gruppo, osservare le diverse qualità e modalità di esposizione da parte di ogni educatore, vedere realizzati degli incontri formativi partecipati con attenzione e apprezzati dai colleghi, ci ha fatto toccare con mano la bellezza che deriva dal valorizzare il contributo di ognuno, così come anche San Luigi ci ha insegnato a fare.
Grazie di cuore agli educatori di Capriolo e Rovato!
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