Fabio Cecchin
L’ARCOBALENO DI COLORI NEI GESTI DI CURA A ROSA’
… perché sei un essere speciale e io avrò cura di te …
Quante volte abbiamo ascoltato questa canzone di Battiato e a quante persone a cui vogliamo bene, l’abbiamo dedicata … La Cura, un inno all’amore, alla leggerezza, alla bellezza dell’umanità …
È martedì mattina presto e, come ogni giorno feriale, mi sto recando in macchina al lavoro; la radio trasmette questa canzone e l’ascolto, questa volta, assume un sapore diverso. Mentre sono alla guida, penso ai nostri residenti, alle donne (laiche e religiose) e uomini, giovani e meno giovani, che vivono nella nostra casa di Rosà; tutte persone a cui siamo affezionati, con cui condividiamo momenti di leggerezza alternati a momenti di profonda e impegnativa fatica; tutti esseri speciali che ci chiedono attenzione, affetto, sguardi, carezze, prossimità, pazienza …
Il pensiero va alla mia formazione di infermiere e rifletto su come la parola cura abbia assunto forme e colori diversi a seconda della mia età, della mia esperienza professionale e del luogo dove ho svolto questa professione che amo tanto.
A scuola ti insegnano che la cura è l’azzurro degli ausili sanitari, dell’ordine, della pulizia, della precisione e della freddezza utile a superare momenti difficili; il bianco dei medicinali, della terapia, della pazienza, del rispetto; il rosso del sangue, della passione, della forza e dell’energia da trasmettere a chi sta male. Arrivato a Rosà, arriva lo stupore. Scopro e, quotidianamente, confermo che i gesti di cura siano un arcobaleno di colori e un insieme di forme belle e diverse che permettono ai nostri residenti di stare bene e sentirsi un po’ come a casa.
I risvegli al mattino sono solari perché gli operatori hanno ben imparato i desideri e le abitudini dei residenti; per ognuno il suo orario e in modo particolareggiato favoriscono il sorriso.
La scelta quotidiana dell’outfit elegante o sportivo, in autonomia o sostenuto dagli operatori che ne conoscono i gusti, diventa un momento importante ad inizio giornata. La cura del vestiario, in tutto il suo ciclo, dalla scelta alla pulizia, dalla manutenzione all’ordine, è un atto di cura alla persona.
Un’acconciatura, una barba curata, un pizzico di profumo, un filo di trucco possono fare la differenza nel sentirsi belli e curati per sé stessi e per chi si incontra durante le giornate.
Una tappa al bar, un aperitivo e una super pizza con i residenti di altri nuclei diventano preziosi eventi che rendono felici e allargano lo stomaco e il cuore.
I laboratori di cucina sono fantastici perché non c’è paragone tra un piatto al ristorante ed un piatto cucinato in casa.
La musica, sia dal vivo che alla radio, sia cantata che ballata è al centro di molte attività.
Le partite a carte o semplici giochi da tavolo diventano momenti di aggregazione oltre che di stimolazione di capacità.
Quanti ricordi, quanti pensieri, quanti colori. ..
Arrivo al cancello della nostra grande Casa di Rosà con gli occhi emozionati e mi sento eternamente grato per aver incontrato tanti esseri speciali. .. i nostri residenti, le nostre religiose e i nostri operatori a cui va il mio grazie per i loro gentili gesti di cura …